Intervista con Filippo Destrieri

Filippo Destrieri

Trallaleronline oggi è con Filippo Destrieri, musicista legnanese, sperimentatore e storico collaboratore di Franco Battiato.

Filippo, grazie per aver accettato il nostro invito. Siamo davvero molto felici di poterti intervistare. Ma veniamo subito al sodo:

Chi è Filippo Destrieri?

Questa è una domanda difficile…diciamo che sono uno che ha sempre suonato e poi ha avuto la fortuna straordinaria di conoscere Battiato e collaborare con lui.

Sei molto modesto e concreto ma penso ci sia qualcosa di più come, ad esempio, una collaborazione ventennale con Giusto Pio e lavori con Alice, Giuni Russo, Milva e Juri Camisasca. Non è poco … Ma continuiamo la nostra chiacchierata. Prima di lavorare con Battiato, di cosa ti occupavi?

Giravo l’Europa con un furgone carico di strumenti, Organo Hammond, Leslie, tastiere. Tra queste, il mitico ARP 2600. Il mio fu il primo ad arrivare in Europa. A dire il vero il mio primo synth era uno strumento autocostruito. Era davvero faticoso trasportare tutta quella roba, per non parlare dei problemi di intonazione che avevano quegli strumenti. Magari era estate, facevi il soundcheck in pieno pomeriggio sotto il sole e poi il concerto la sera. Gli strumenti perdevano l’intonazione e poi avevo in bel da fare a recuperarla, gli oscillatori erano sensibili alle variazioni di temperatura e umidità.

Succedeva spesso anche in tour con Franco: l’ARP aveva una vite che allargava e stringeva la tastiera e ogni due brani dovevo intonare nuovamente. Pensare che adesso, in un PC portatile o in un tablet puoi portare con te almeno tre furgoni di strumenti! Facevo musica elettronica, improvvisazioni.

Poi ho incontrato Franco e da lì è iniziata quella che sarebbe stata la musica della mia vita…

Incontrando Battiato hai, naturalmente, lavorato anche con Giusto Pio…

Certo, fu un’altra collaborazione straordinaria. Pio portò alla conoscenza del vasto pubblico un brano come Legione Straniera. Pensa, a proposito di questo brano posso raccontarti un piccolo aneddoto. Una sera, per caso, vidi cinque luci che si muovevano in cielo. Allora pensai fossero UFO. Corsi nel bosco, a quei tempi vivevo in una casa fuori città, sperando di incontrare quelle creature. Non successe nulla, io sono ancora qui ma, quando rientrai in casa, dalle mani mi uscì la linea melodica di Legione Straniera.  Il brano fu sviluppato, oltre che da me, anche dagli stessi Battiato e Pio, fu eseguito in decine di concerti ed ebbe un successo incredibile.

Prendo un disco a caso, Fisiognomica.In esso si sente molto del tuo lavoro: le sequenze asciutte, senza fronzoli, non un suono di più né uno di meno del necessario e poi il grande E ti vengo a cercare.

Sì, il lavoro fu fatto quasi totalmente a casa mia. Battiato mi mandava i pezzi su delle audiocassette, accompagnando la sua voce con una tastierina. In realtà erano solo quattro accordi ma il pezzi erano già belli e pronti, bastava portarne alla luce l’arrangiamento. Con E ti vengo a cercare andò proprio così.

Beh, detta così, la faccenda è molto semplice ma tu sei stato davvero bravo e, devo dire, da come ne parli oggi, anche molto modesto.

No, guarda è proprio così. Tutti abbiamo lavorato a brani straordinari, non c’ero solo io, ma il vero genio era Franco.

Dopo la collaborazione con Battiato, di cosa ti occupi?

Da quando ho smesso di suonare con Franco ho fondato, insieme ad altri amici musicisti, la formazione Equipaggio Sperimentale. Il gruppo costituito, oltre che da me alle tastiere e alla programmazione, da Don Marco Rapelli (voce) prete diocesano di Milano, Alessandro Patanè (chitarre), Ilaria Sironi (flauto) e Paola Molteni (voce), Luigi Belicchi, Alessandro Zenoni e Loris Pilotto hanno realizzato i video che vengono proiettati durante il concerto e Gaia Spreafico cura il sito web del gruppo. La presenza di Don Marco è fondamentale perché lui è un teologo, conoscitore degli aspetti spirituali dei testi di Franco e, quindi, quando canta sa cosa dice. E’ bello sentirlo in E ti vengo a cercare… 

Portiamo in giro per l’Italia un altro nuovissimo tributo a Franco che si intitola “Il Padrone della Voce” https://www.facebook.com/il.padrone.della.voce.

Il titolo la dice lunga… e va anche detto che Battiato fu padrone di una voce straordinaria!

Il repertorio è costituito da 100 brani: possiamo fare quattro concerti con brani tutti diversi, che meglio possono adattarsi alle situazioni dove verranno proposti. Inoltre, nel 2022, ricorrono i quarant’anni de L’arca di Noè, pubblicato nel 1982. Contiamo di preparare un tributo per quest’occasione.

Destrieri e Battiato verso Baghdad

Un ricordo di Battiato

Franco era sempre allegro e, se c’era qualcosa che non mi piaceva o mi faceva arrabbiare diceva: “Filippo…stringi i denti!”

Quando è partito per l’ultimo viaggio, ho avvertito la sua presenza. Sono certo che sia passato di qua a salutarmi.

Grazie Filippo, è stato un piacere incontrarti e conversare con te. Ci vediamo a qualche concerto del tuo Equipaggio!

D’accordo, vi aspettiamo. Un caro saluto ai lettori di Trallaleronline!

Le immagini a corredo della presente intervista sono pubblicate per gentile concessione di Filippo Destrieri.


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